lunedì 8 giugno 2009

Risultati elettorali

Mosso da uno spirito Galeazziano, mi dedico a una brevissima cronaca in tempo (semi) reale dei risultati di queste elezioni. Partendo da quelle ormai definitive: le parlamentari europee.
Dico Galeazzi, ma di sportivo in questi risultati c'è poco: giusto la rassegnazione dei perdenti, che con gran dignità si staranno probabilmente afferrando a brocardi sulla scia di "l'importante è partecipare" (e soprattutto, farsi rimborsare: perchè se la soglia di sbarramento è del 4%, la soglia necessaria per ottenere il rimborso elettorale a spese dei contribuenti è del solo 1%).

Per quanto riguarda l'Italia, le due direzioni principali della politica hanno riportato risultati non troppo sorprendenti: a destra PDL e Lega ottengono rispettivamente 35% e 10%, mentre a sinistra si erge il 26% del PD e l'8% dell'Idv. Un buon 6,5% per l'UDC, e qui si chiude la lista di chi ha raggiunto la soglia di sbarramento. Niente da fare per le frange più sospinte di destra e sinistra: spicca il gruppo Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Comunisti italiani, con un 3,3% che è ancora troppo poco. Emma Bonino non potrà ripetere la sua esperienza da parlamentare europea, perchè la sua Lista Marco Pannella - Emma Bonino non supera il 2,42%. Fortunatamente le nostalgie fascistoidi non hanno raggiunto nemmeno l'1% necessario al rimborso (Forza Nuova e Fiamma Tricolore), il che significa che non dovremo rimpinguare le tasche dei loro leader amanti del braccio teso. Non meritano nemmeno un colore.

Analizzando i risultati e confrontandoli con quelli delle ultime elezioni politiche, si nota in primo luogo un calo dei votani: 80% contro 65%. Emerge poi un netto incremento dei voti ottenuti da Lega e Idv, che guadagnano la prima circa il 2% in più e il secondo circa il 4%; parallelamente il PD ha perso circa il 7%, il PDL il 2/3%.
A parer mio, il 4% guadagnato dall'Idv è parte di quel 7% perso dal PD, che con l'avvento di Franceschini ha molto probabilmente visto parte dei propri elettori spostarsi verso Di Pietro. Il restante 3% temo trattasi di un quinto di quel 15% che ha scelto di non votare.
Quanto alla destra, l'incremento della Lega è cosa a sè stante: complice la crisi e il bombardamento mediatico sulla questione relativa all'immigrazione e ai provvidimenti sui respingimenti, molti amabili pastori della Val Brembana hanno premiato l'operato Leghista con un 2% in più. Sarebbe bello ma sciocco pensare che un risultato del genere (assieme al calo contestuale del PDL) non renda la Lega ancor più determinante per l'equilibrio e la stabilità del Governo. Il 2% in meno del PDL può essere dunque dovuto all'eguale aumento della Lega, ma potrebbe anche semplicemente essere una causa della riduzione del numero di votani. In ogni caso, viste le previsioni del (poco) onorevole Berlusconi, trattasi di un risultati pesantissimo: il prospettato 40% è ben lontano. Che inizi il declino del gigante? Personalmente ci credo poco: senza un avversario valido, non c'è declino. Ma andiamo avanti con le europee.
In linea di massima, dunque, la destra esce vincente e rafforzata da questi risultati. E non solo in Italia.

L'est europa, lo stesso che in tempi remoti orbitava attorno all'URSS, viene oggi sommerso da una netta vittoria del centrodestra, a cui si affiancano alcuni preoccupanti risultati delle frange più estremiste: Romania, Ungheria, Slovacchia, Austria e soprattutto Olanda mandano in parlamento almeno un paio di eurodeputati ciascuno della destra più radicale. Ma non sono i soli: avanza l'estrema destra anche in Gran Bretagna, marciando sul cadavere (già martoriato) del povero Gordon Brown. Positivo invece l'inaspettato risultato dei verdi in Francia.

Per quel che concerne i gruppi parlamentari, comunque, resta la maggioranza di Democratico-Cristiani e Democratico-Europei, con 263 seggi; secondo il gruppo socialista, con 161.

Per informazioni più esaustive rimando a quest'articolo di Repubblica (http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/elezioni-in-europa/tutta-europa/tutta-europa.html): termino l'intervento con qualche semplice considerazione.
Al di là dell'effettiva composizione del parlamento europeo, che non risulta modificata da questi risultati in modo decisivo, l'emersione della destra radicale non può che destare preoccupazioni: soprattutto alla luce del fatto che si manifesta in concomitanza con un periodo di crisi e recessione. La storia si ripete, diceva Vico. Come alle elezioni del '31 della Germania Hitleriana, come nell'Italia Fascista. Ok, forse non proprio allo stesso modo, ma il principio è il medesimo: a fronte di problemi (soprattutto economici) le masse guardano con speranza al radicale, alla svolta, all'eccesso. E votano gli estremismi di destra. Penso che ci sia una buona componente di autolesionismo in comportamenti del genere: smettiamola, allora, di farci del male. Perchè non è questa la risposta.

La mia intenzione era di proseguire con le elezioni amministrative, ma voglio essere onesto con quei pochi che mi leggono: non lo farò. Lo scoramento per questi risultati mi annichilisce, quindi mi limiterò a riportare che attualmente a Begamo il candidato di destra Franco Tentorio ha ottenuto circa il 53% dei voti, contro il 42% di quelli del sindaco uscente di sinistra Bruni. Sono già stati scrutinati più dell'80% dei voti. Fate voi.

[aggiornerò con i risultati del consiglio comunale, ma non aspettatevi grandi sorprese]

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